Appunti su "Rat-Man Gigante #53 - Le cose cambiano

Trovare un'autore di fumetti, al giorno, che sappia calibrare all'interno di una storia umorismo e momenti drammatici, di tensione, è merce rara, negli ultimi tempi. A questa lista è sicuramente ascrivibile Leo Ortolani, che si può considerare uno dei migliori autori italiani degli ultimi vent'anni. La sua serie più famosa, ovvero Rat-Man, è stato uno dei più importanti successi fumettistici del nostro paese, recentemente conclusosi con l'ultimo numero, pubblicato nel Settembre del 2017; si tratta inoltre di caso raro in Italia di continuity, poco presente nella tradizione della penisola se non in alcuni casi (per fare un esempio disneyano, PKNA e MMMM). Ovviamente non sono mancate le ristampe delle avventure dell' "uomo ratto", quali il Tutto Rat-Man, che pubblica due storie del ratto in un volume nel formato della Collection originale, e il più succulento Rat-Man Gigante, riproduzione in formato, per l'appunto, gigante, condito da articoli realizzati da Ortolani in persona e vari "dietro le quinte" di altissimo interesse. In questa sede vogliamo analizzare proprio quest'ultima pubblicazione, partendo dalle storie e concludendo con l'analisi della parte scritta della testata.

Con la storia presente in questo numero, ci avviciniamo alla conclusione del ciclo noto come "L'esalogia della caduta". Proprio questo racconto grafico, dall'evocativo titolo "Le cose cambiano", ci permette di ricollegarci al discorso iniziale: la bravura di Ortolani nel creare la giusta alchimia fra comicità e tensione. In questo caso possiamo addirittura dividere l'avventura in due parti distinte: la prima, contraddistinto dal tipico umorismo di Leo, racconta la festa che viene celebrata per il ritorno in città di Rat-Man dopo tanti anni: diverse sono le (ottime) gag, che spesso ruotano intorno al senso di inadeguatezza del supereroe: nella festa a lui dedicata, il Ratto è solo una presenza di sfondo, fra le tante, quasi a far pensare che a nessuno importi di lui. Si tratta di un pensiero che trova conferma nella seconda parte, quella in cui l'Ombra torna e Rat-Man, dopo tanto tempo, decide di provare a riaffrontarla: anche qui non manca le tipiche battute di Ortolani, che in alcuni punti diventano quasi surreali (ad esempio l'apparizione di Chuck Norris), ma sia avverte maggiormente il dramma, in vista del finale dell'epica esalogia. A proposito di finali: non manca, in quello di "Le cose cambiano", una chiara frecciata alla famosa serie animata dedicata al personaggio di Leo prodotta dalla Rai nel primo lustro degli anni 2000, e alla quale è anche dedicato l'articolo dell'autore, molto simpatico e comunque pieno di approfondimenti che permettono di comprendere al meglio come funzionò il passaggio da carta a televisione per il nostro eroe. Interessanti, infine, anche le vignette e i "dietro le quinte" di questa storia e di quella del prossimo numero, mostrandoci gag eliminate che non fanno altro che confermare la pienezza con la quale Ortolani maneggia l'umorismo.

Come concludere, quindi? Sicuramente parlando anche del contenitore, paragonabile forse a PK Giant ma solo per il formato, visto che questa edizione di Rat-Man si dimostra ricca di extra, extra che alla ristampa delle avventure del "pikappero" mancano. Una riedizione sicuramente consigliata, ancora di più rispetto al Tutto Rat-Man. Favorevoli alla rivista anche la copertina inedita, quasi sempre ottimamente realizzata dall'autore, e il prezzo non elevato (2,50 euro). Mi permetto, allora, di consigliare questa edizione a tutti i nuovi appassionati del mondo di Rat-Man e di Ortolani. Inoltre, se volete recuperare anche i numeri precedenti, potete rivolgervi all'ottimo sistema arretrati e acquistare i cofanetti, che li raccolgono ogni 12. Che aspettate? Fiondatevi in edicola!

Alberto Brenna

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