Lo strano caso del professor Martina e di mister Cimino

28.03.2018

Tutti, più o meno vagamente, conosciamo l'incredibile storia del dottor Jekyll, protagonista del noto romanzo di Stevenson. Il dottore che, all'epoca della Londra vittoriana, crea un'incredibile pozione che decide di testare su se stesso; questo scellerato gesto porterà alla nascita di mister Hyde, la controparte di Jekyll, l'altra faccia della medaglia, l'istinto primordiale che nascondiamo e che ci vergogniamo di mostrare. Un romanzo, come molti capolavori immortali, ancora oggi attuale, imitatissimo e particolare: quanti personaggi presentano una doppia personalità come il dottore della storia? Tra questi pochissimi eletti, possiamo annoverare Paperon De' Paperoni, eroe e allo stesso tempo antieroe per eccellenza del XX e XXI secolo. Già, perché Paperone presenta una sorta di sdoppiamento: alle volte è tirchio, avaro, attaccato al soldo: non si fa scrupoli, sfrutta Paperino e Archimede, non paga i suoi dipendenti. Alle volte invece dimostra di avere un cuore, di provare sentimenti. Di essere capaci di compiere atti di bontà.

Questa caratterizzazione è stata introdotta da Barks, creatore del personaggio, che ha sempre lasciato una certa ambiguità, nelle sue storie. Quando in Italia si sono iniziate a produrre storie con i personaggi, è stato un autore a preparare personalmente il capo per le future leve: Guido Martina. E' proprio Martina a rappresentare la prima faccia della medaglia in questione: il suo Paperone è un personaggio acido e cattivo, senza scrupoli. Difficilmente risulta simpatico al lettore, proprio per questo motivo: è un disonesto, a cui importa solo di se stesso e del suo denaro. Già, il suo denaro. Nelle storie martiniane Paperone è davvero un accumulatore seriale: quelle monete non hanno alcun significato, il papero è semplicemente un multimiliardario che non pensa ad altro che ad arricchirsi, passando tranquillamente sopra tutto e tutti. Questa visione, nata quasi certamente dalle primissime storie con Paperone di Barks, riflettono una mentalità tipica dell'italiano medio: il ricco è disonesto. D'altronde, il termine arricchito viene spesso utilizzato con significato negativo, e con questa parola Paperone viene spesso apostrofato nelle storie dello sceneggiatore di Carmagnola.


Se da un lato abbiamo l'asprezza tipica delle sceneggiature di Martina, dall'altra c'è la sua contrapposizione, l'opposto e l'antitesi: il Paperone di Rodolfo Cimino. L'Uncle Scrooge dell'autore veneziano è molto diverso da quello di Martina, anche se entrambi presentano una similitudine: tutte e due le versioni paperoniane derivano direttamente dalla caratterizzazione barksiana. Ma se Martina si rifà al primissimo Paperone (quello del Natale sul Monte Orso, per intenderci), quello di Cimino nasce dallo Scrooge di "Only a poor old man", "Back to the Klondike" e diverse storie seguenti. Il miliardario paperopolese, secondo Cimino, può essere visto come un sentimentale, un vecchio e arzillo nonnino che racconta le varie vicissitudini della propria giovinezza e che non vuole ancora fermarsi, a dispetto dell'età ormai avanzata. Per questo Rodolfo può essere, soggettivamente, considerato sia il primo epigono di Barks, anticipando di decenni Don Rosa, sia a sua volta l'inventore di un particolare stile narrativo, con diversi segnali (la vignetta quadrupla che apre le storie, i fantasiosi macchinari...). Il tutto va a confluire nella sua visione di Paperone, molto sentimentale e che trova una vera e propria coronazione nella storia del 1992, "Reginella e la minaccia terrestre", nella quale Paperone finanzia un viaggio spaziale del nipote Paperino perchè quest'ultimo è... innamorato! Se detta così potrebbe apparire sdolcinata e molto out of character, Cimino è capace di dimostrarci il contrario, e farci apparire il tutto come naturale. Un grande autore si vede dalla profondità dei suoi personaggi, e Cimino, con il magnate paperopolese, ne esce da campione fra i campioni.


Partendo da un titolo goliardico e da un paragone con un classico della letteratura, abbiamo analizzato l'operato di due dei più grandi sceneggiatori italiani, se non a livello mondiale. Nello specifico, abbiamo voluto parlare di uno dei personaggi più utilizzati dai due, Paperone de' Paperoni. Due facce della stessa medaglia, una sorta di "doppia personalità", importantissima per rendere Paperone quel personaggio così sfaccettato e amato che è oggi.

Alberto Brenna

Alberto Brenna- Quelli che amano il fumetto 
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